L’Aquila

6 Febbraio 2014

In zona sismica l’applicazione dei rinforzi su strutture murarie è principalmente finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

– incremento della resistenza a flessione e taglio di pannelli murari assicurando la trasmissione di sforzi di trazione all’interno dei singoli elementi o tra elementi contigui.

– eliminazione di spinte e forze applicate ortogonalmente ai paramenti murari;

– collegamento tra elementi che collaborano a resistere alle azioni orizzontali in modo da ottenere un comportamentoscatolare della costruzione;

– irrigidimento di solai nel proprio per ottenere un funzionamento a diaframma rigido.

– limitazione dell’apertura di fessure per migliorare la dissipazione di energia;

– confinamento di colonne per incrementare la resistenza e la duttilità del materiale.

Rilevanti eventi sismici sviluppatisi nel 1997 hanno colpito amggiormente i comuni compreesi nella fascia appenninica e preappenninica.

In particolare, i maggiori danni sono stati rilevati in quei comuni classificati di fascia “A”, che sono:

Assisi, Bastia Umbria, Bevagna, Campello S.Clitunno, Cannara; Cerreto di Spoleto,Costacciaro, Foligno Fossano di vico,Gualdo Tadino,Gubbio,Montefalco, Nocera Umbra,Perugia,PReci, Scheggia e Pascelupo, Sellano,Sigillo,Spello,Spoleto,Trevi,Valfabbrica,Vallo Di Nera, Valtopina.

La loro classificazione è stata effettuata con ordinanze ministeriali, sulla base della combinazione di tre indicatori:

intensità macrosismica;

indice di agibilità calcolato sugli edifici sgomberati rispetto agli esistenti;

indice di disagio determinato in relazioneal numero di nuclei familiari residenti.

L'aquila
L’aquila

La basilica di Santa Maria di Collemaggio è posta su un colle da dove partiva il Tratturo Magno che dall’Aquila conduceva a Foggia.

Nel 1353, in seguito ai danni del terremoto del 1349, venne ricostruito il presbiterio.

Nella prima metà del XV secolo venne completata la facciata iniziata iniziata nel Trecento con la magnifica decorazione geometrica in pitra rossa e bianca.

Significativo il portale e il rosone centrale.
Sul fianco sinistro vi è poi la Prota Santa, cosi’ denominata dal ‘400 in poi.
Dal 1669 al 1703 questa chiesa è stata oggetto di numerosi restauri ed interventi, conserva l’impianto medioevale, ripristinato nel contestato intervento operato negli anni ’70 del nostro secolo, con il quale è stata smantellata la veste barocca.

 

La zona Aquila è stata colpita da un forte terremoto (MI=5.8 MW=6.2)il 6 Aprile 2009 alle ore 03.33.

A quattro giorni dalla scossa principale della sequenza, la Rete Sismica Nazionale ha localizzato diverse centinaia di repliche.

Le piu’ forti sono avvenute alle 01:15, alle 11:26 e alle 19:47 del 7 Aprile 2009, rispettivamente con Magnitudo Richter pari a 4.8, 4.7e 5.3; l’8 Aprile non sono state registrate forti scosse.

Il 9 Aprile sono stati localizzati tre eventi di rilievo: alle 00:46 (MI=4.3), alle 02:52 (MI=5.1) e alle 21:39 (Mi 4.9).

Gli eventi del 7 Aprile hanno interessato principalmente il settore intorno alla città dell’Aquila e quello sud-orientale (Onna, Fossa; Ocre) mentre quelli del 9 Aprile sono stati localizzati principalmente in una zona a nord della città dell’Aquila,verso Barete,Pizzoli, Campotosto.

La distribuzione in pianta delle repliche evidenzia molto bene l’area interessata dalla sequenza sismica, che si estende per circa 25 km in direzione Nord-ovest Sud-est, parallelamente all’asse della catena appenninica, dal lago di Campotosto a Rocca di Mezzo.

Aquila dopo il disastro

Le ferite sul territorio si vedono chiaramente, il 50% delle case sono agibili ma non abitabili.

Si mira a ristrutturarle tutte assieme e non effettuare pochi interventi per volta.

Per fare cio’ diventa indispensabile un piano, mai realizzato prima d’ora.

Diventano quindi indispensabili le energie e le idee di ingegneri, architetti, storici, che effettuino interventi non limitati e si impegnino a non delocalizzare le funzioni della città (come quelle di enti pubblici e scuole).

Necessaria è la presenza di intellettuali italiani che testimonino passo-passo gli avvenimenti e partecipino alla ripresa della collettività.

Per non fermarsi davanti a questo disastro, si è realizzata una città temporanea capace di reagire di fronte a questa tragedia, capace di tramutare il dolore in solidarietà ed orgoglio.