Deposito Autocorriere S.I.T.A. A Forlì 1935: Ipotesi Di Recupero E Riabilitazione Strutturale

Deposito Autocorriere S.I.T.A. A Forlì 1935: Ipotesi Di Recupero E Riabilitazione Strutturale

Relatore: Prof. Arch. Silvio Van Riel
Correlatore/i: Arch. Alberto Ridolfi
Laureando/i: Erika Mondini
Anno accademico: 2010/2011

Abstract

Deposito Autocorriere S.I.T.A.

Deposito Autocorriere S.I.T.A.

Nel 1935 la Società Italiana Trasporti Automobilistici (S.I.T.A.) cha apparteneva al gruppo FIAT, su espressa richiesta del Capo del Governo e dopo lunghe e incerte trattative con le autorità cittadine, consolidò la sua permanenza nella città di Forlì con la costruzione di una grande autorimessa. Il Direttore della filiale forlivese Luigi Bresciani affidò il progetto al geom. Alberto Flamigni.

La conformazione particolare del lotto e le sue esigenze funzionali, suggerirono il posizionamento dell’ingresso principale carrabile sull’angolo accessibile direttamente dal grande piazzale che immette nei viali di circonvallazione. Il grande edificio, di natura prettamente industriale, fu realizzato al suo esterno in cotto con un basso basamento in travertino; la finestratura continua è sottolineata da davanzali e architravi in cemento armato trattato a finto travertino, mentre l’ossatura della struttura è prettamente in c.a.. Caratterizza il grande vano la copertura a sheds che poggi a su grandi travi reticolari che stupiscono per l’assenza di pilastri intermedi a sorreggerla.

Questo edificio significativo del periodo storico in cui è stato costruito si inserisce con modestia all’interno di un panorama di architetture razionaliste che negli anni del regime fascista contribuirono ad una effettiva trasformazione architettonica della città di Forlì. L’Ex deposito autocorriere S.I.T.A. è inserito nel sistema dei principali interventi di recupero urbano del centro storico, ambito R.U. di iniziativa pubblica all’interno del P.C.S., Progetto Complementare 6, atto a rivitalizzare un settore del centro storico al momento notevolmente antipolare. La formazione di un nuovo nodo, dove l’edificio dismesso ex S.I.T.A., che si affaccia direttamente sulla piazzetta Savonarola ha un ruolo di accentrazione, potrà modificare l’assetto di questa parte del centro e offrire alla città l’opportunità di riqualificare l’area con il riuso di tale complesso specialistico.

Dal crescente interesse degli ultimi anni da parte del Comune di Forlì nei confronti di tale edificio nasce il progetto di questa tesi di laurea in “Consolidamento degli edifici storici”. Il progetto di riabilitazione strutturale e l riuso è incentrato sull’esigenza di ampliare e valorizzare l’intera area ricucendo un tessuto urbano in disuso e dimenticato da svariati anni, includendo la vicina Arena forlivese inserita in un giardino di notevole pregio ambientale.

Vista la sua conformazione e l’ampia illuminazione prevalentemente dall’alto, il progetto prevede il cambio di destinazione d’uso da autorimessa a Centro d’Arte  Contemporanea con la distribuzione al suo interno di ampi spazi dedicati a Biblioteca, Auditorium, Centro d’Arte con sale espositive e ludoteca, è prevista inoltre una zona ristoro. Al cortile interno viene lasciato il ruolo di ricucire e rivalorizzare l’area, con ampia zona a verde  e parcheggi. Nella adiacente palazzina uffici sono stati ridistribuiti gli ambienti in modo tale da ottenere spazi per foresteria docenti e studenti di supporto al Centro. La presente relazione di tesi di laurea all’ex Stabilimento S.I.T.A. si inquadra nel programma stabilito dalla Regione Emilia-Romagna, secondo le specifiche dettate dal Servizio Sismico regionale, con riferimento alla Relazione Metodologica, che possiamo sintetizzare nelle seguenti fasi:

–  il percorso conoscitivo, che si articola nell’analisi storica e nella ricerca documentale; nella descrizione analitica e particolareggiata delle fasi costruttive; nella descrizione dello stato architettonico e strutturale attuale; nella disamina sei sistemi resistenti e nella valutazione delle criticità esistenti;

–  nella definizione delle modellazioni numeriche; nelle modellazioni numeriche, nella tipologia di analisi strutturale e nelle procedure che si intendono adottare per la definizione dei livelli di sicurezza, nonché, nella definizione dei valori di accelerazione al suolo corrispondenti agli stati limite definiti dalle norme tecniche vigenti e dei loro rapporti con le accelerazioni attese;

–  nelle conclusioni finali che indicano i punti principali di vulnerabilità delle strutture ed i rimedi adeguati per attuare un corretto miglioramento sismico dell’unità strutturale analizzata.

Con una conoscenza approfondita dell’edificio che vuole preservare la sua dignità il rispetto della sua storia, lo stretto legame con il contesto urbanistico, e un’analisi profonda dei suoi elementi costruttivi e dei materiali costituenti, si è cercato, attraverso un’attenta analisi della composizione strutturale, dello stato di conservazione e all’analisi dei materiali e dei dissesti di individuare una serie di vulnerabilità della struttura. Si sono così delineati una serie di interventi di riabilitazione e consolidamento strutturale atte ad ottenere un miglioramento del comportamento strutturale sotto sisma dell’edificio, non si raggiunge il completo adeguamento indicato dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (DM Infrastrutture 14 gennaio 2008 Circolare 02 febbraio 2009 n° 617/C.S.LL.PP.) in quanto trattasi di edificio vincolato ai sensi della L. 364 del 20/06/1909 e della L. 1089 del 1/6/1939 aggiornata al marzo 1999.

 

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Profilo

Mondini Erika

Titoli di studio - Laureata in Architettura  alla Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Firenze con indirizzo “Storico del Restauro” . Tesi in Consolidamento degli edifici storici su Ex deposito S.I.T.A. 1935 a Forlì conseguita nell’anno accademico 2010/2011 relatore prof. Silvio Van Riel. - Diploma di maturità d’Arte Applicata conseguito nell’anno scolastico 1989/1990 presso l’Istituto d’Arte “Gaetano Ballardini di Faenza   Formazione complementare - Corso Autocad Architectural R3 presso SETEC Forlì  anno 2001/02 - Corso 3D Studio Max presso IAL Imola  anno 1999   Conoscenze informatiche Sistema operativo:  WindowsXp Programmi di Grafica: Photoshop, Corel Draw Programma di modellazione, rappresentazione fotorealistica e animazione 3D: 3D Studio Max Programmi di rappresentazione tridimensionale:  Autocad Architectural R3 Programmi di disegno bidimensionale: Autocad 2010 Altri Programmi: Word, Excel,Primus   Esperienze Professionali -       Da novembre 2004 collaborazione  presso Studio di Ingegnieria Associato ing. Leopardi Daniela ing. Marco Villa ing, Daniela Sangiorgi in Faenza corso Baccarini, 15 per progettazioni edilizie, restituzione grafica, accesso ai cantieri, assistenza pratiche edilizie, e strutturali -       Da gennaio 1999 ottobre 2004 collaborazione  presso Studio Tecnico “Cavina-Montevecchi-Pagani ” in Faenza corso Matteotti, 27 per progettazioni edilizie, restituzione grafica, accesso ai cantieri, assistenza pratiche edilizie, progettazioni urbanistiche e impianti reti distribuzione, progettazione di grandi strutture -       1999 collaborazione presso Studio Tecnico “Geo 2” in Faenza via Borgodoro, 1 per progettazioni e restituzione grafica -       1998 Collaborazione con gli Arch. Rita Rava e Claudio Piersanti con studio in Faenza piazza XI Febbraio, 18 per restituzione grafica e assistenza pratiche edilizie -       1996 Collaborazione presso “Studio 88” s.r.l. Editoria e Pubblicità Lingua straniera conosciuta: inglese e francese, livello scolastico